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Mario Tozzi ...

I ragazzi della II ragionaria ricevono i complimenti per il video che hanno realizzato sull'attività televisiva dell'autore.

Ed ecco spiegata la presenza dell'uomo sulla terra in rapporto agli anni del nostro pianeta: una limata di unghie rispetto alla lunghezza dell'apertura delle braccia di Francesco.
recensione del libro
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Ricercatore eGeologo Mario Tozzi, è Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale delle
Ricerche e si occupa dell'evoluzione geologica del Mediterraneo (in particolare
del settore adriatico-ellenico) studiando le deformazioni delle rocce per
ricostruirne la storia nel passato più lontano. Attualmente lavora presso l'Istituto di
Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG) di Roma.
Dal 1996 si
occupa di divulgazione delle scienze geologiche, naturali e ambientali
attraverso i mezzi di diffusione radiotelevisiva, la carta stampata, i libri e
i sussidi audiovisivi. Effettua revisioni scientifiche e redazione di testi per
documentari, ha commentato regolarmente per otto anni tematiche geologiche e
ambientali come esperto in studio per il quotidiano televisivo Geo & Geo ed
è stato consulente e inviato per il settimanale King-Kong di RaiTre. Dal 2003 è
inviato ed esperto per Che tempo che fa su Rai tre. Dal 2000 conduce il
settimanale GAIA - il pianeta che vive (prima serata di RaiTre) di cui è anche
autore e consulente scientifico. Ultimamente è impegnato nella trasmissione "la gaia scienza" su LaSette.
La Federazione Italiana di Scienze della Terra (FIST) lo ha nominato
coordinatore della divulgazione delle Scienze della Terra in Italia e il CNR lo
delega alla diffusione delle conoscenze scientifiche portate avanti dall'Ente.
Anche per questi scopi istituzionali ogni anno tiene decine di conferenze eseminari in giro per l'Italia.
Presente nella nostra regione per un giro di conferenze-presentazione del suo ultimo libro "Il libro della terra", volentieri incontra i ragazzi in una relazione che parte dall'attualità del blocco aereo causato dalla nube del vulcano islandese dal nome impossibile Eyjafjallajokull. Spaziando dall'oggi alla debacle del 1815 dell'esercito francese a Waterloo a causa dell'eruzione del vulcano Tambora in Indonesia, tocca temi legati al dissesto geologico, alla sete di energia che spinge al nucleare, alle ultime catastrofi geologiche e alle possibilità di prevenire il terremoto dell'Aquila. Tutto questo, vuole far capire, non è il frutto di pura violenza distruttiva ma soltanto la dimostrazione che la terra è un pianeta vivo e attivo.
Siamo quindi noi, o meglio le future generazioni di adulti, a dover prendere coscienza della necessità di conservare in "buona salute" la nostra terra, partendo da piccoli gesti quotidiani: l'atternzione a differenziare i rifiuti o, ancora più semplice, bere l'acqua del rubinetto.
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Damiano Fusaro torna a trovarci per presentare il suo secondo libro

La prof.ssa Lavezzo legge alcuni passi e ci accompagna alla scoperta del surreale mondo dominato da omologazione econsumi di cui il libro ci racconta sette giornate.

Fascinoso nel suo look attoriale, Damiano conquista i nostri studenti ma... soprattutto le studentesse .
recensione del libro
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Giovanissimo con una laurea in storia e una specializzazione in storia medievale in corso, Damiano ha già al suo attivo due libri e si dedica con passione al teatro, lavorando con la compagnia "Mentalmente instabile" formatasi negli anni del liceo Alla domanda perchè scrive risponde spiazzando la platea. " C'è chi scrive per non uccidersi, io scrivo per non uccidere"
Una necessità per rispondere all'indignazione che suscita ciò che avviene attorno a noi e che lui riesce a placare solo esternando l'ira modulata dalle parole.
E' quindi la scrittura una necessità che frena la collera trasformandola in irritazione ma che poi, per tradursi in una possibile pubblicazione, deve essere ripulita e limata con un lungo lavoro di cesellatura.
L'impegno nello studio e nel sociale gli permette di dedicarsi a questa sua passione solo alla sera o nei ritagli di tempo delle sue giornate, che spesso lo vedono nelle scuole a presentare spettacoli con la sua compagnia nata ai tempi del liceo.
I suoi libri sono agili e di veloce lettura, affollati da protagonisti che si ispirano ai suoi amici e ai luoghi che frequenta nei nomi e nelle caratterizzazioni, poichè così la scrittura diventa un gioco.
Alla domanda sul ruolo dello scrittore nella società risponde che la responsabilità è tutta e nessuna: tutta perchè chi scrive sucita emozioni che vanno dal piacere alla non condivisione ma può anche influenzare il lettore; nessuna perchè nulla si può imputare allo "scrittore" ma all'individuo che scrive consapevole del messaggio che arriva ai lettori.
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Il prof. Andrea Muraro ritrova i suoi alunni dello scorso anno tra le classi presenti all'incontro

Ed ecco il libro che riporta in copertina Fascinoso nel suo look attoriale, Damiano conquista i nostri studenti ma... soprattutto le studentesse .
recensione del libro
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Andrea Muraro è un giovanissimo insegnante di lettere che ha insegnato nella nostra scuola lo scorso anno e che torna per presentarci una raccolta di poesie.
Un piccolo libro scritto nell'arco di dieci anni, diviso in tre sezioni, una dedicata all'amore. "Non ci sono parole che descrivano il mondo così com'è. Ci sono
solo pensieri che si tramutano in parole. Ma queste sono insufficienti e
purtroppo anche la poesia deve prenderne atto.
Esistono numerosi tentativi ma rare riuscite.
Ciò che interessa però non
è tanto il risultato, quando l'audacia degli obiettivi.
Con questo libro cerco di dare una spiegazione al mio vissuto e allo
stesso tempo al vissuto di tutti. Perchè gli uomini cambiano le loro
prospettive, ma rimangono pur sempre uomini e quindi mantengono
inalterate le loro facoltà mentali e tattili."
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Heman Zed legge alcuni passi del suo libro
recensione del libro
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Heman Zed ha 42 anni e vive a Padova. Dopo aver viaggiato per l’Europa, lavorando
prima come dj, sucessivamentecome importatore di abbigliamento fetish e anelli per body-piercing, ora
collabora con un’associazione no-profit impegnata in progetti sociali
multimediali. È un appassionato studioso di storia contemporanea. Ha esordito
per Il Maestrale nel 2007 con "La cortina di marzapane", che presto diventerà un
film per la RAI. Ha pubblicato per la stessa casa editrice un secondo romanzo "La Zolfa" sicuramente da leggere.
La guerra fredda e l'est europeo visti con gli occhi di un bambino di Trieste nel 1973: inizia così il libro "La cortina di Marzapane", che accompagna il lettore alla scoperta dei paesi dell'Est, attraverso
i sogni di un bambino talmente affascinato da quel mondo da portarsi poi addosso
per sempre il soprannome di Tito. Da adolescente, Tito rifiuterà la Vespa 50 per
scorazzare con un motorino jugoslavo, mentre negli anni '80 sarà la musica dark
a portarlo oltre cortina, sullo sfondo dell'imminente caduta del muro, dove il
protagonista si troverà di fronte a una drastica scelta di vita.
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La prof.ssa Lavezzo coordina l'incontro con Valerio Massimo Manfredi.

Disponibile a rispondere alle precise e puntuali domande l'autore di numerosi romanzi storici, si confronta con i ragazzi.

Ed ecco il momento di chiusura con la richiesta di una dedica.
recensione del libro
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Valerio Massimo Manfredi si presenta con un volto incorniciato da chioma e barba d'argento, lo sguardo magnetico e l'eloquio sicuro di chi più che sentirsi è un personaggio.
Siamo soliti vederlo in televisione, accompagnarci nelle puntate della trasmissione "Impero" in camicia bianca o spolverino nero alla Matrix, dominare la scena e guidarci nella storia.
Vederlo in mezzo al gruppo dei ragazzi è naturale così come lo è vederlo camminare in televisione tra il palazzo d'inverno di San Pietroburgo o il viale delle sfingi a Saqqara.
Parla a braccio e spazia dalla situazione della scuola oggi, al valore del sapere, alla necessità di indurre, seminare, la curiosità nei giovani.
ed ecco l'articolo di una ragazza per il giornalino
Capire il passato per creare il futuro
Nel giorno 27 novembre 2009, il nostro istituto ha ospitato per un incontro con noi
studenti Valerio Massimo Manfredi, noto scrittore e archeologo. Ha lavorato in
molti ambiti oltre che in quello letterario, da professore universitario a
autore di soggetti e sceneggiature per
il cinema e la televisione, da conduttore di programmi televisivi come Impero a collaboratore di importanti
quotidiani e riviste.
Un
successo iniziato per caso, con la richiesta inaspettata di scrivere un romanzo
storico.
A mio
parere è stato un’incontro importante, un’occasione di arricchimento per ognuno
di noi.
Manfredi
ha trattato con intensità l’argomento scuola; la scuola è l’unica cosa che ci
può dare libertà, che ci può rendere consapevoli di ciò che siamo, che ci può
garantire un futuro. Perché sapere è davvero potere.
La storia,
una materia che alla maggior parte di noi non piace affatto, ci dà la
consapevolezza di ciò che siamo, perché ognuno di noi ha un passato che lo
contraddistingue dagli altri, ma è proprio
il passato comune che abbiamo che ci rende più uniti.
Sapere
cos’hanno fatto gli uomini del passato
ci aiuta a capire come avanzare nel futuro a passi più sicuri.
Ho quasi
terminato la lettura di un suo romanzo intitolato “L’ultima legione”. È un
libro niente affatto pesante bensì scorrevole, contrariamente a ciò che si
può pensare trattandosi di un romanzo storico. Narra della fine di un grande e
magnifico impero, l’impero romano d’occidente, e si conclude con la nascita di
una fra le leggende più famose quale la leggenda della spada di Excalibur. La
narrazione è semplice ma incisiva, le ambientazioni e le vicende descritte in
modo dettagliato per fare in modo di immergere il lettore nella narrazione
dalla testa ai piedi.
Non
pensavo che un libro di semplice narrazione potesse essere così coinvolgente,
ma contrariamente alle mie aspettative, questo romanzo è riuscito a
sorprendermi.
inizio
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